#73 Speciale Pitti Uomo con Antonio Cristaudo, curatore del salone della Moda Maschile

Episodio Speciale Pitti Uomo – Segmentazione del salone con Antonio Cristaudo, noto come il curatore del Pitti. Scoprite il backstage del Pitti. Parliamo della segmentazione, dell’evoluzione del salone verso il lifestyle, delle nuove tendenze, dei ponti con gli altri mercati come la cina. Una converzazione ricca con un personaggio del Pitti che ci raconta il suo percorso iniziato nel 1995!

Introduction of the Podcast

Delphine [00:00:04]  Sono Delphine Souquet e vi do il benvenuto su 2goodmedia, il media francese, che analizza l’emergere di nuove strategie da un punto di vista commerciale e creativo. Sono conosciuta in Francia come il Loïc Prigent del podcast, un noto insider delle sfilate di moda parigine. Perché la mia specialità è coprire il backstage degli eventi delle industrie creative in Francia e all’estero, in podcast, per incontrare i dirigenti dei marchi. Siamo a posto via.

Trasformazione del Menswear

Se vi dico che la pandemia ha cambiato profondamente il nostro stile di vita e che ha spostato le linee del mercato della moda maschile. Cosa dite? Ho iniziato così ogni intervista registrata a Pitti Uomo, chiedendo ai miei ospiti quali tendenze vedono emergere.

la moda maschile si muove un po più lentamente di quella femminile, ma si muove anche quella.

Antonio Cristaudo, Curator of Pitti Uomo

Antonio Cristaudo [00:01:09] Antonio Cristaudo, direttore commerciale e sviluppo per i progetti di Pitti Immagine Noi abbiamo vissuto all’inizio della pandemia, un momento in cui è esploso lo street style. Però io dicevo sempre sì, è un momento importante, ma non è così per sempre. Anche perché nel momento in cui noi saremo di nuovo, fra virgolette liberi, avremo voglia di vivere in un’altra maniera. Quindi c’è il bello che, per quanto la moda maschile rispetto a quella femminile, non dico che è più conservatrice, ha dei punti fermi e cambia più. Più lentamente. Però la voglia del nuovo c’è sempre. Quindi la moda maschile si muove un po più lentamente di quella femminile, ma si muove anche quella.

Delphine Souquet [00:01:54] Ludovic?

Ludovic Alban [00:01:56] Alors j’ai une question fondamentale : comment est-ce que vous organisez la segmentation du salon de Pitti Uomo?

Delphine Souquet [00:02:01] Ludovic ha una domanda fondamentale sulla segmentazione del salone. Come si fa?

La segmentazione al Pitti Uomo

Antonio Cristaudo [00:02:07] Questo è un lavoro molto bello, molto … non dico difficile su cui bisogna stare molto attenti perché l’evoluzione del mercato è continua, quindi nace questa segmentazione dal confronto con gli addetti ai lavori, quindi giornalisti, buyersy industriali, ma anche dal fatto che noi andiamo in giro per il mondo a vedere un po cosa succede. La segmentazione cambia di continuo, perché appunto, tutti i nuovi progetti quest’anno appunto, se pensa a Pitti Pets. Abbiamo pensato che ci fosse questa esigenza di mercato. Oppure Design, perché [00:02:42]Pitti è sempre di meno fiera d’abbigliamento e vuole essere, ma non in senso presuntuoso, perché non pensiamo di essere così, ma in senso di proposta vuole essere una fiera Lifestyle, [10.3s] quindi, dove si racconta in questo caso il mondo dell’abbigliamento, che però va anche dell’oggettistica nelle fragranze degli accessori. Quindi per noi l’abbigliamento è importante, però da lì poi cerchiamo di fare varie incursioni in vari settori.

Delphine Souquet [00:03:10] Adesso sono sul stand di Ecoalf e ho la fortuna di incontrare una persona molto importante per la selezione del Pitti. Mi può dire il suo nome e il suo ruolo da Pitti?

Il percorso di Antonio Cristaudo

sono arrivato a Pitti Immagine nel 1995

Antonio Cristaudo [00:03:23] Buongiorno a tutti. Antonio Cristaudo, direttore commerciale e sviluppo per i progetti di Pitti Immagine.

Delphine Souquet [00:03:30] Lei fa un lavoro molto importante per il Pitti. Mi può raccontare come è stato il suo percorso e l’evoluzione del Pitti nel tempo.

Antonio Cristaudo [00:03:41] Il mio percorso è un percorso un po particolare perché vengo da una formazione completamente diversa, una laurea in giurisprudenza. Però fare l’avvocato non era la mia passione, mentre la mia passione è stata sempre la moda. Quindi, dopo la laurea ho fatto due master specifici in questo settore comunicazione e marketing di moda e [00:04:04]sono arrivato a Pitti Immagine nel 1995, [3.1s] a settembre come stagiaire. Ero l’assistente al direttore della comunicazione, poi questo percorso è continuato l’anno successivo, entrando nel marketing e quindi soprattutto con il compito di sviluppare la manifestazione. All’inizio l’Uomo, poi, anche le altre Pitti Bimbo, fragranze. Non soltanto alla ricerca di nuovi espositori e quindi lo scouting, ma soprattutto [00:04:35]fare nuovi progetti di segmentazione della manifestazione. [2.4s]

noi guardavamo al mondo intero dell’abbigliamento, quindi anche allo street, allo sport

Antonio Cristaudo

E questa è stato veramente una bella sfida, perché va detto che quando all’inizio negli anni 90 a Pitti veniva riconosciuto soltanto per il classico e soltanto per le aziende italiane. Quindi il nostro compito è stato proprio quello volontariamente, in questo caso, di cercare di far capire ai nostri interlocutori che in realtà noi guardavamo al mondo intero dell’abbigliamento, quindi anche allo street, allo sport e soprattutto che eravamo ben felici di essere in Italia. Ma volevamo una fiera internazionale.

spesso loro non hanno mercato in Italia, ma vengono a Pitti per incontrare la clientela internazionale

Quindi oggi più del 40% dei brand è estero e io sono molto felice nel momento in cui c’è un’azienda straniera, che poi non mi mi piace questo termine stranieri, un’azienda estera che voglia partecipare a Pitti. E spesso loro non hanno mercato in Italia, ma vengono a Pitti per incontrare la clientela internazionale e questo per noi è bellissimo. Perché [00:05:33]dico spesso che Pitti più che una fiera è un punto di incontro della community, come può essere il Festival del Cinema a Cannes, la Biennale a Venezia. [9.0s] Tutti noi addetti ai lavori ci incontriamo e quindi questa internazionalità è molto, molto bella. Mi fa molto piacere.

L’importanza del Pitti Uomo

Delphine Souquet [00:05:51] Sì, è una cosa un po unica al mondo, noi in Francia, per esempio, Pitti è un momento unico, poi inizia anche, è il primo nel anno, quindi fa un po strada per le altre fiere?

l’altra cosa importante di Pitti, è composto extraterritoriale, quindi non si lavora in showroom

Antonio Cristaudo [00:06:08] Assolutamente sì. E poi penso che l’altra cosa importante di Pitti, io [00:06:14]lo dico sempre, è composto, extraterritoriale, quindi non si lavora in showroom. [4.7s] Qui sia l’azienda è più libera di presentarsi e confrontarsi. Anche il buyer nella sua visione delle collezioni si sente un po più tranquillo, quindi è un momento di confronto molto importante. Quindi questa extra territorialità facilita anche la creazione di nuovi contatti e rapporti.

Delphine Souquet [00:06:40] E per esempio, tutti i CEOs sono qui a Pitti. Io faccio interviste con loro. È una cosa un po unica di poter in una fiera incontrare il CEO in persona e accessibile anche.

un momento di confronto veramente importante

Antonio Cristaudo [00:06:54] Assolutamente, perché penso anche per loro è importante il confronto perché giustamente fai una collezione. Però il momento di confronto col mercato è fondamentale, quindi anche per loro, è ok ci sono i direttori commerciali … Ma andare di persona per vedere come il mondo della moda si sta muovendo è fondamentale anche per loro. Quindi il fatto che i CEOs vengono oltre logicamente direttori commerciali è un segnale di attenzione al mercato. Qui effettivamente abbiamo non soltanto i direttori commerciali, abbiamo i buyer, ma anche la stampa. È quella importante. A Pitti abbiamo un numero di giornalisti internazionali molto importante. Anche quello è bello perché l’azienda non soltanto vede nella sua proposta commerciale il feedback, ma anche nella proposta più creativa che molto probabilmente la stampa la vive in maniera diversa, perché il commerciale guarda sempre quello che si vende, mentre magari la stampa si sente più libera quindi di vedere la ricerca, la sperimentazione. Quindi un momento di confronto veramente importante.

Delphine Souquet [00:07:58] Ludovic?

La segmentazione al Pitti uomo e le tendenze moda

Ludovic Alban [00:08:06] Ludovic ha una domanda fondamentale sulla segmentazione del salone Pitti Uomo, come si fa?

la segmentazione cambia di continuo

Antonio Cristaudo [00:08:12] Questo è un lavoro molto bello, molto non dico difficile, su cui bisogna stare molto attenti perché l’evoluzione del mercato è continua. Quindi spesso quando noi facciamo i nuovi progetti, perché non soltanto stiamo a Firenze ma giriamo, andiamo in giro per il mondo, vediamo le tendenze delle varie città importanti europee, asiatiche o americane. Perché è vero che la moda è una proposta, Però spesso la moda raccoglie anche quello che arriva dalla strada, quindi tutti i progetti alla fine … Nace questa segmentazione dal confronto con gli addetti ai lavori, quindi giornalisti, buyers industriali, ma anche dal fatto che noi andiamo in giro per il mondo a vedere un po cosa succede. E la segmentazione cambia di continuo.

Perché, appunto, tutti i nuovi progetti quest’anno, appunto. Se penso a Pitti Pets, abbiamo pensato che ci fosse questa esigenza di mercato. Oppure Design, perché Pitti è sempre di meno fiera d’abbigliamento e vuole essere, ma non in senso presuntuoso, perché non pensiamo di essere così, ma in senso di proposta. Vuole essere una fiera Lifestyle, quindi, dove si racconta in questo caso il mondo dell’abbigliamento, che però va anche dell’oggettistica nelle fragranze degli accessori. Quindi per noi anche l’abbigliamento è importante. Però da lì poi cerchiamo di fare varie incursioni in vari settori.

La trasformazione del guardaroba maschile

Ludovic Alban [00:09:40] Una delle domande fondamentale che abbiamo per i CEO è la domanda di come trasformare il vestiaire maschile? Questa segmentazione si ritrova nella strategia dei marchi. Oggi è una cosa nuova e difficile immagino. Cosa pensa di questo lei?

la moda maschile si muove un po più lentamente di quella femminile, ma si muova anche quella

Antonio Cristaudo [00:10:07] È una cosa difficile, però penso che basta osservare, nel senso che alla fine [00:10:15]bisogna essere anche un po non soltanto appassionati di moda, ma di sociologia e quindi vedere un po i comportamenti [6.1s] che noi abbiamo vissuto all’inizio della pandemia, un momento in cui è esploso lo street style. Però io dicevo sempre sì, è un momento importante, ma non è così per sempre. Anche perché nel momento in cui noi saremo di nuovo, fra virgolette liberi, avremo voglia di vivere in un’altra maniera. Il bello che, per quanto la moda maschile rispetto a quella femminile non dico che è più conservatrice, ha dei punti fermi e cambia più lentamente. Però la voglia del nuovo c’è sempre, quindi bisogna… la moda maschile si muove un po più lentamente di quella femminile, ma si muova anche quella.

Trasformazione menswear e le nuove generazioni

Delphine [00:11:01] E secondo lei le nuove generazioni e le nuove aspirazioni che hanno, come si possono ritrovare nella proposta attuale?

Antonio Cristaudo [00:11:12] E questa è una bellissima domanda perché le nuove generazioni vogliono oggi dei capi timeless senza tempo sicuramente. Vogliono dei capi sostenibili, anche quello. Però allo stesso tempo vogliono anche delle cose durature. Quindi quella è molto importante perché abbiamo vissuto un periodo in cui il fast fashion non è stato molto importante. Però ha dettato delle regole che probabilmente oggi non vanno bene. Penso che sia un po anche li con l’aspetto sociologico è quello che succede col food, è vero. Negli ultimi anni abbiamo visto che [00:11:49]le persone per il cibo sono molto più attente rispetto a prima e riconoscono un price positioning più alto in virtù di un rapporto di qualità. Penso che la moda stia seguendo la stessa strada, [13.4s] quindi compatibilmente. Però è questo che chiedono oggi i consumatori finali vogliono comprare di meno, ma vogliono comprare meglio

Il tailoring come desiderio per le nuove generazioni

Delphine [00:12:12] Una domanda di Ludovic?

Ludovic Alban [00:12:14] J’ai la sensation depuis après le Covid et avec la nouvelle reorganisation du Pitti qu’il y a une coexistence heureuse entre le Tailoring et le vestiaire de tous les jours, confortable. Avant il y avait un choc entre les défenseurs du tailoring et les autres. Avec les nouvelles générations j’ai l’impression qu’ils sont capables de choisir en fait, les moments qu’ils ont envie de vivre et non pas un uniforme de tous les jours?

Delphine Souquet [00:12:43] Sì, Una domanda particolare su oggi. Si vede al Pitti che non c’è più un choc, un confronto un opposizione tra la sartorialità e il vestirsi più comfort. C’è qualcosa di più fluido. E vero?

Cerchi un po di creare un guardaroba dove non sei troppo né classificato come Tailoring né classificato come Streetwear

Antonio Cristaudo

Antonio Cristaudo [00:13:06] È verissimo, perché oggi esiste un mix nella proposta dove effettivamente c’è sicuramente il comfort è fondamentale, però anche la gente vuole essere elegante, quindi alla fine c’è sempre quel tocco in cui sei un po sportivo, però magari c’è la giacca, con la sneaker. [00:13:28]Cerchi un po di creare un guardaroba dove non sei troppo né classificato come Tailoring né classificato come Streetwear, [7.8s] ma un misto. Sicuramente rispetto alle scorse stagioni questo ci fa piacere. C’è una voglia di vestirsi. Io su questo sono un po radicale. Cioè [00:13:47]io dico a me piace vestirmi, non coprirmi. [2.1s] E invece per un po di tempo le persone hanno dato meno valore all’abbigliamento. E che non è una questione né di costo né di second hand. E una questione di gusto.

Io penso che la personalità si esprime in tante cose …

…Delle scelte della musica che ascoltiamo, i film che vediamo, i libri che leggiamo, ma anche come ci vestiamo, che secondo me è una forma. E forse la cosa più evidente alla fine che racconta come sei, come vorresti essere o come ti propone. Per me è molto bello. Se per me io è difficile che non ho mai programmato il mio vestirsi, la mattina mi sveglio, guardo un attimo il guardaroba e secondo la giornata decido in 2 minuti. Però scelgo. Non è che prendo le prime cose a caso. Quello non mi è mai piaciuto perché lo trovo una forma anche di rispetto nei confronti degli altri.

Differenza tra vestirsi o coprirsi

Ludovic Alban [00:14:48] J’ai la sensation que le tailoring pour les nouvelles generations va devenir une nouvelle valeur, mais bespoke à leurs désirs en fait, c’est plus du tout une obligation, un uniforme, c’est un moment où l’on a envie de s’habiller, un moment de plaisir…

Delphine Souquet [00:15:05] Una sensazione di Ludovic che pensa che per le nuove generazioni la sartorialità diventa più una scelta. Non solo un abito formale, ma il piacere di scegliere di indossarlo

quando mi vesto completo il mio giro delle scelte facendoti vedere i miei gusti che quindi non mi copro ma mi vesto

Antonio Cristaudo [00:15:25] Assolutamente vero. È vero le nuove generazioni e io vedo che i ragazzi, magari figli dei miei amici, hanno la bella giacca, ma proprio è scelta. Quindi è proprio un modo di come dicevo prima di esprimersi all’esterno, ascolto un certo tipo di musica, mangio in un certo modo, leggo alcuni libri e quando mi vesto completo il mio giro delle scelte facendoti vedere i miei gusti che quindi non mi copro ma mi vesto, che secondo me fondamentale. È l’espressione della personalità troppo bella.

Pitti Uomo e la cina

Delphine Souquet [00:15:56] È un’altra domanda verso i padiglioni Guest nations. Mi ricordo qualche anni fa c’era per esempio Guest Nation Cina. Era molto interessante questo. Adesso come si fanno i ponti con per esempio la Cina o il mercato asiatico?

i designer cinesi erano molto interessanti perché avevano studiato in altre scuole o altre parti del mondo ed erano tornati a casa loro e quindi hanno cominciato a mixare le loro esperienze con le loro tradizioni

Antonio Cristaudo [00:16:16] Allora è una bellissima domanda, questa nel senso che noi la Cina l’abbiamo monitorata perché a un certo punto abbiamo notato che [00:16:25]i designer cinesi erano molto interessanti perché avevano studiato in altre scuole o altre parti del mondo, in Europa, in America ed erano tornati a casa loro e quindi hanno cominciato a mixare le loro esperienze con le loro tradizioni. [12.8s] Quindi era bellissimo. Poi è successa la pandemia, quindi s’è un po bloccato tutto. Proprio per questa edizione di gennaio. Si vede che già i ponti si stanno riaprendo e quindi si arriverà di nuovo a lavorare assieme. Già abbiamo cominciato con gli asiatici, ma allora io penso che ogni volta i focus che facciamo noi sono su delle aree geografiche diverse da noi che portano le loro testimonianze e penso che sia interessante. Anche a giugno faremo sicuramente un progetto di Guest nation. Quest’anno continuiamo la collaborazione con Scandinavia Manifesto. Noi siamo contentissimi e loro sono contenti. Noi siamo contenti perché portiamo un’altra visione e loro sono contenti perché si fanno vedere in un contesto in cui dialogano con gli altri stili.

Delphine Souquet [00:17:26] E Pitti Uomo sta presente in Cina?

Antonio Cristaudo [00:17:30] Noi in Cina siamo stati presenti con una corrispondenza commerciale e stampa e facevamo anche… Perché Pitti non soltanto organizza le fiere, ma spesso fa dei road show prima delle manifestazioni a presentare. E Shangai di una di quelle tappe. Ora finalmente i confini si sono aperti e quindi speriamo di tornare presto anche lì.

Come lavorare sulla segmentazione del Pitti Uomo

È un lavoro strano, nel senso che è composto… Prima era tanto viaggiare e ufficio. Oggi sono tre fasi

Delphine Souquet [00:17:56] Fantastico. Lei viaggia molto. Mi può raccontare il suo lavoro?

Antonio Cristaudo [00:18:01] È un lavoro strano, nel senso che è composto… Prima era tanto viaggiare e ufficio. Oggi sono tre fasi che il viaggiare sicuramente e quindi andare di persona a vedere le varie realtà che sono i negozi o le fiere… Nello stesso tempo l’informazione online. Perché anche quella … Pensa di leggere 15 newsletter al giorno che arrivano dalla Cina, dalla Germania, dalla Francia, è fondamentale. E poi nello stesso tempo, poi c’è il lavoro di approfondimento di tutte queste informazioni. Alla fine le aziende vanno studiate ma non studiate e esaminate per trovare il pelo nell’uovo. Vanno studiate e esaminate perché all’interno di un contesto come Pitti vanno messe nel posto corretto. Quindi allora è nostro compito vedere l’azienda come si comporta, che fatturato ha. Che tipo di spinte ha sul mercato e poi cercare di trovare la collocazione corretta. Questo ce lo riconoscono perché [00:19:04]la segmentazione è fondamentale, [1.1s] arrivando tanti compratori anche dall’estero. Penso che sia una forma di rispetto anche nei loro confronti.

Delphine Souquet [00:19:13] L’ultima domanda che faccio a tutte le interviste pro o contro gli avatar nell’industria fashion e quando arriveranno al Pitti?

Pro o contro gli avatars al Pitti Uomo

preferisco il reale al virtuale

Antonio Cristaudo [00:19:23] Io non direi pro o contro, perché poi il mercato si evolve, però fondamentalmente sono uno per il reale e quindi preferisco il reale al virtuale. Quello l’ho sempre detto anche nei momenti difficili. Quando abbiamo fatto tutti i progetti digitali, però, alla fine le collezioni vanno toccate è tutto un altro… Si dice che una persona cinque sensi con l’avatar i cinque sensi non esistono, quindi toccare un tessuto, vederlo, per esempio una borsa di cuoio sentire l’odore, un avatar non lo dà, a meno che poi in futuro … non lo facciano. Però penso che diciamo che sono pro reale e contro gli avatar. Personalmente però il mondo poi si evolve, quindi vedremo.

Delphine Souquet [00:20:15] Anche perché oltre non seguite le tendenze… Aspettate, prendete un po il tempo per vedere se qualcosa è di moda, o se è una cosa fondamentale, un tratto, un aspetto del mercato importante da tradurre nella fiera no?

Il Pitti uomo non segue le tendenze

Antonio Cristaudo [00:20:38] Assolutamente no. Diciamo che [00:20:39]noi le tendenze le guardiamo tutte, le osserviamo, non le giudichiamo, [5.0s] le osserviamo. E poi cerchiamo di portarle all’interno della nostra manifestazione, quando vediamo che in realtà effettivamente c’è un progetto con la sostanza dietro assolutamente. Non è che perché spesso succede nella società. Sono questi fuochi di una tendenza? No, non lavoriamo in questo modo. Guardiamo, giriamo, ci documentiamo, ci ragioniamo. Se è corretto anche per noi. Perché non è detto che la tendenza sia la tendenza che sia corretta per il mercato ma non per noi. Forse, quindi c’è un lavoro di analisi incrociamo poi le dita prima di farle!

Delphine Souquet [00:21:19] Grazie mille, è stato un onore e un piacere.

Antonio Cristaudo [00:21:22] Anche per me è stato un piacere, anche perché raccontare queste cose mi piace molto, perché [00:21:27]spesso c’è una semplificazione delle cose e invece le cose vanno un po analizzate. [5.0s] Sono gli aspetti positivi, negativi, ma vanno analizzati e quindi vi ringrazio perché questo tipo di podcast, di discorsi va un po più in profondità e quindi penso che ne valga la pena.

Delphine Souquet [00:21:45] Esattamente è il nostro obiettivo e siamo contentissimi.

Antonio Cristaudo [00:21:49] Grazie a voi e buon lavoro.

Outro del Podcast

Delphine Souquet [00:21:51] E buon Pitti. Ciao podcast! Sono Delphine e state ascoltando 2Good podcast. Grazie per aver ascoltato questa puntata registrata a Pitti Uomo. Tutte le puntate di questa edizione di gennaio 2023 sono disponibili sul sito web 2Goodmedia.com. Se vi piace questo episodio, vi piacera il prossimo episodio con Antonio de Matteis, CEO del gruppo Kiton.

Troverete anche le foto dell’evento e la trascrizione degli episodi del podcast in tre lingue francese, inglese e italiano. Se avete scoperto questo reportage, non dimenticate di iscrivervi alla nostra newsletter biennale di Pitti Uomo che riporta i momenti chiave di questo importante salone della moda maschile. Ci sentiamo presto su 2Goodmedia.

E quest’anno, per la prima volta, pubblicheremo una Pitti Uomo Podcast Newsletter, disponibile anche in cinese. 

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Credits : Photographies courtesy of Pitti Immagine ; Audio and editorials : all rights reserved to 2goodmedia

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